Sound design: come il suono crea identità e memoria

La musica viene sempre di più considerata un’arma segreta del marketing: dai jingle storici al sound branding, i marchi usano il suono per restare impressi nella memoria e creare un’identità forte. Ne è un esempio Netflix che con il suo TUDUM, ha mostrato come un semplice suono possa diventare un vero e proprio simbolo globale.
Nel mondo del marketing, la musica ha sempre avuto un ruolo fondamentale nel creare connessioni emotive con il pubblico. Uno degli strumenti più potenti, in questo senso, è rappresentato dai jingle pubblicitari, brevi motivi musicali che accompagnano lo slogan di un prodotto reclamizzato durante uno spot pubblicitario e che restano impressi nella memoria collettiva del pubblico, rendendo un brand immediatamente riconoscibile anche nel lungo periodo.
La storia dei jingle ha inizio nel 1926, quando, la sera di Natale, andò in onda a Minneapolis la pubblicità di un brand di cereali per la colazione, Wheaties. In quel periodo il marchio era in grave difficoltà economica e decise di fare un ultimo tentativo per risollevarsi, introducendo un motivo musicale nello spot radio che si rivelò subito un’arma vincente per la sua ripresa. Questo evento segnò la nascita dei jingle come strumento pubblicitario essenziale, in grado di rendere un brand riconoscibile e memorabile grazie alla sua capacità di evocare emozioni e creare un legame con il pubblico che lo ascolta.
Con il passare del tempo, l’utilizzo della musica nel marketing si è evoluto, portando alla nascita del sound branding, una versione più breve e immediata del jingle, capace di creare un maggior legame con il marchio anche in assenza di elementi visivi. Ed è rivoluzione: non serve più passare attraverso le immagini, è sufficiente comunicare solamente attraverso il suono che diventa strumento immediato, efficace e, soprattutto, internazionale, superando barriere linguistiche e culturali, rendendo il brand riconoscibile ovunque.
Se vi dicessi TUDUM, cosa vi viene in mente? Sicuramente lo avrete letto intonando il famoso jingle che anima le vostre stanze a ogni avvio della nostra serie preferita.

Ebbene sì, anche Netflix ha saputo sfruttare il proprio suono come elemento distintivo e memorabile tanto da portare il sound branding a un livello successivo: lo ha trasformato in un'onomatopea riconoscibile, utilizzandolo come segnale acustico che accompagna l’accesso alla piattaforma e come marchio distintivo nelle sue strategie di comunicazione. Il TUDUM è diventato infatti il nome di un sito web dedicato agli iscritti, oltre che di un evento annuale in cui vengono presentate novità e contenuti esclusivi dedicati agli stessi abbonati.
Ma Netflix non è l’unico esempio. Molti brand iconici hanno sfruttato il sound branding per distinguersi e creare un’identità sonora immediatamente riconoscibile. Pensiamo al suono del competitor Amazon Prime, a quello d’avvio di Windows o al classico Pa pa pa papa (I’m lovin’ it) di McDonald’s, che ormai è diventato parte integrante della sua identità visiva e sonora. Anche marchi automobilistici come Audi o BMW hanno creato suoni unici per enfatizzare la personalità delle loro vetture, rendendo l’esperienza di utilizzo ancora più immersiva e speciale per i propri clienti.
Questo dimostra come il suono, qualcosa di immateriale ma altamente evocativo, possa evolversi in un concetto tangibile, rafforzando l’identità di un brand e consolidandone la presenza nell’immaginario collettivo perché, rispetto alle parole, il suono riesce a catturare ricordi e suscitare emozioni in modo più rapido ed efficace. Un semplice jingle, se ben progettato, può quindi generare associazioni immediate con un marchio, influenzando persino le decisioni di acquisto: l’unicità, la memorabilità e la pertinenza sono i tre fattori chiave grazie ai quali un consumatore riesce a connettersi emozionalmente con un brand, e il jingle possiede tutte queste caratteristiche.

Musica e advertising continuano quindi a evolversi insieme, dimostrando che il suono è un elemento essenziale nella costruzione di una brand identity forte e duratura. Dai jingle tradizionali agli innovativi esempi di sound branding, il potere della musica nella pubblicità rimane un’arma strategica capace di catturare l’attenzione, fidelizzare il pubblico e rendere un marchio immediatamente riconoscibile a livello globale. Perché la musica, esattamente come tutte le forme d’arte e lo sport, ha il potere di abbattere qualunque tipo di barriera e di parlare il linguaggio universale delle emozioni: è l’esperanto del mondo.