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Eleonora Bufoli
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Come ti uccido un testo: crimini tipografici e delitti imperfetti

silhouette di donna riccia su sfondo con poster
PUBBLICATO
12.02.2024
TEMI

Quella tra il contenuto e la forma è una tensione che non sempre trova un equilibrio. Tanto più nel mondo della comunicazione, dove i ritmi martellanti spingono la bilancia a pesare più per il primo aspetto. Un’onta, per la quale l’attenzione alla forma diventa un antidoto fondamentale

Storia sana, in corpore (tipografico) sano. Quando un messaggio è chiaro e comprensibile, non è solo merito del contenuto ma anche della sua controparte grafica: la forma.

Nell’era delle interconnessioni e di una comunicazione sempre più efficace e centrale, un messaggio chiaro è un ponte verso il nostro interlocutore, un portale spazio-temporale per far arrivare il nostro punto di vista, personale e unico. La realtà è sempre più complessa e per cercare di dipanare questo groviglio occorre mettere in campo delle narrazioni il più possibile comprensibili, chiare e pulite. Queste caratteristiche vengono garantite da alcuni elementi, spesso considerati solo di contesto o come semplice cornice. L’impaginazione, il layout, la disposizione delle parole nelle gabbie tipografiche sono parte integrante del nostro messaggio, lo avvolgono e lo esplicano, lo contengono e allo stesso tempo lo consegnano a occhi e menti altrui.

tipografia lettera A

L’impaginazione, il layout, la disposizione delle parole nelle gabbie tipografiche sono parte integrante del nostro messaggio, lo avvolgono e lo esplicano, lo contengono e allo stesso tempo lo consegnano a occhi e menti altrui. 

L’esigenza di aprirci verso l’esterno e di comunicare pervade ogni momento, che sia una riunione di lavoro o una chiacchiera tra amici. La realtà ci pone ogni giorno la sfida di decifrarla. Dall’esterno ci provengono input che ci appassionano, ci smuovono, accendono e fanno sentire l’esigenza di esplicitare il nostro punto di vista. Per queste necessità comunicative occorre cura, intesa nel suo significato originario di dedizione, preoccupazione che si incrini la bellezza di ciò che ha catturato la nostra attenzione: amore che viene esplicitato con l’accudimento. 

La comunicazione implica per la sua stessa natura dialogica questa forma di attenzione: il significato che il mittente vuole esplicitare è circondato da elementi che devono avere un senso, nulla può essere lasciato al caso. La logica e la disposizione tipografica servono per raggiungere l’obiettivo finale della comunicazione: il destinatario.

Al di là della presunzione di cancellare ogni elemento di imprevedibilità proveniente dal contesto o dal mezzo, la chiara volontà espositiva del mittente può aiutare a raggiungere l’obiettivo: comunicare ciò di cui sentiamo la necessità in un determinato momento e far sì che questo messaggio non si perda nella selva dell’interpretazione arbitraria e dell’incomprensibilità. Da navigatori di storie altrui, ci siamo imbattuti spesso in questa sfida, e la chiarezza è il porto sicuro a cui cerchiamo sempre di tendere, con la bussola della creatività. Per questo capita spesso di raccontare le storie, nostre o di altri, con presentazioni o forme grafiche. Lì dove non arriva il racconto orale, ci soccorre la scrittura. Per conquistare l’attenzione del nostro interlocutore dobbiamo curare l’organizzazione scritta del messaggio tramite presentazioni e slide.

tipografia

Un equilibrio delicato

Il testo è un intreccio in cui ogni filo è legato all’altro, e il disegno d’insieme è dato proprio dall’armonia tra le componenti. Basta recidere uno di questi fili e l’equilibrio svanisce. Per questo motivo il primo modo di uccidere la bellezza e la correttezza di un testo e, di riflesso, del messaggio veicolato è la mancanza di senso logico nel mandare a capo le parole.

La nostra bussola per non perderci è l’unità di misura del paragrafo: dobbiamo sempre far sì che abbia un aspetto ordinato, in cui ogni lettera abbia il giusto spazio per emergere ed esprimersi, in cui nessuna parola o preposizione venga lasciata sola alla fine del paragrafo per trasformarsi in “vedova”. Allo stesso tempo è importante anche che il nostro paragrafo di riferimento abbia il giusto spazio ed equilibrio ai suoi lati: tutte le parole devono essere ben intrecciate insieme alla fine di ogni riga, pena la creazione di “orfane”.

È tutto un gioco di equilibri: perché, ad esempio, dovremmo accettare un’impaginazione del genere?

testo

Lasciamo ai poeti e agli artisti la scomposizione tipografica di un testo o di uno spazio. Il nostro interlocutore potrebbe accorgersi di questa scomposizione e, sapendo che non siamo allievi di Picasso, sarebbe spinto a credere che non abbiamo posto attenzione alla comunicazione: un aspetto che in alcuni contesti è fortemente creativo, diventerebbe così sintomo di approssimazione.

Basta un’accortezza in più e si riottiene l’equilibrio:

Testo 2

Le parole non sono isole

Non dividiamo ciò che l’analisi logica ha unito. Così come, senza volerlo, comunichiamo in ogni momento con la prossemica, con il modo in cui occupiamo lo spazio o gesticoliamo, allo stesso modo ogni nostro messaggio scritto e impaginato veicola un significato, fin dal momento in cui appare. Ok, non è corretto giudicare un libro dalla copertina, ma spesso è proprio l’involucro grafico ad attirare la nostra attenzione e ad attivare la curiosità a conoscere la realtà che ci circonda.

Un altro modo di recidere i fili dell’intreccio testuale è non allineare in maniera corretta il testo, che sia a destra e sinistra con andamento a bandiera, o centrale a epigrafe. Anche qui, con piccole accortezze, si può correggere una bandiera errata variando semplicemente la lunghezza delle righe del testo. Se non basta, si può intervenire sul contenuto stesso e scegliere parole che si adattino l’una all’altra anche da un punto di vista tipografico. Allo stesso modo, per ottenere un corretto testo a epigrafe, basta alternare righe corte e righe lunghe. Le parole non sono isole, proprio come le persone, e per questo non meritano di essere lasciate sole, ad affrontare la vacuità dello spazio alla fine di un paragrafo o di una riga.

Testo 3
Testo 4
Testo 5

Nel mare magnum della comunicazione in cui ogni giorno siamo immersi, per farsi veramente ricordare occorre affidarsi alla cura, unico detective sulla scena di crimini tipografici, in grado di risolvere questi e altri delitti imperfetti.